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“La Pignolata messinese”, che sarà la protagonista della nostra presenza, un tempo si consumava solo nel periodo carnevalesco, mentre adesso sempre, essendo assurta a bontà rappresentativa e indiscussa della “Città dello Stretto“.
Originariamente la pignolata era un dolce preparato con ingredienti poveri della tradizione contadina come la farina, le uova e lo strutto, assumendo il nome, che è arrivato fino ai nostri giorni, perché a fine preparazione somigliava alle pigne. Questo dolce, eredità degli arabi, in un primo momento, era a pasta fritta e ricoperto di miele. Tante le leggende che hanno accompagnato la pignolata di cui una racconta come sia nata nella cucina di un convento di suore messinesi che preparavano mucchietti di pinoli fritti, mischiati con il miele, da regalare, durante le celebrazioni, ai partecipanti.
Nel 1516 quando Carlo V d’Asburgo e i nobili iberici apprezzarono subito questa golosa specialità ma, considerandola un dolce troppo plebeo, chiesero ai pasticceri messinesi di sostituire al miele la glassa al limone e al cacao, ingrediente che avevano cominciato a importare dall’America.
Da qui l'attuale preparazione del classico dolce messinese
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, riconoscendone la particolarità, ha inserito il dolce nella lista siciliana dei P.A.T., Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani.